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AXE MAGAZINE -
GIUGNO 2006
EURO GROOVE
DEPARTMENT - Optical
Illusion -
DDE Records
Il progetto musicale
vede alla chitarra
l'ex chitarrista
degli 883 Daniele
Gregolin. La
formazione risulta
essere di alto
livello sia dal
punto di vista
tecnico che
compositivo. Oltre a
Daniele, troviamo il
batterista marco
Maggiore e il
bassista olandese
Joeri Hommerson.
Apre il disco la
funkeggiante
Sniff The Beef,
brano in cui già
percepiamo le
qualità di ogni
singolo musicista.
Si prosegue con la
successiva No
Blues At All,
brano di estrazione
decisamente blues,
con qualche
contaminazione jazz.
Dalla terza traccia,
4-2-11 Twested,
notiamo una decisa
impennata del
livello delle
composizioni; brano
di estrazione più
fusion, lascia
intravedere meglio
lo spessore che si
cela dietro tutto il
lavoro. Il pezzo
cede il passo alla
successiva Long
Time Friends,
tra sapore
mediterraneo e stile
bossa. Già questi
quattro brani
iniziali rendono
l'idea della
padronanza che i tre
musicisti hanno dei
diversi linguaggi
musicali e del
proprio strumento.
Si prosegue con una
splendida cover di
Night in Tunisia
del colosso Dizzy
Gillespie.
Northerm Light è
uno dei tre brani
solisti, dove a
turno ognuno dei
musicisti si prende
le proprie libertà.
Comincia il bassista
Hommerson,
sfoggiando tutto il
suo bagaglio tecnico
e musical-culturale
con ottimi
risultati. Il disco
prosegue con Out
For Lunch, brano
a cavallo tra blues
e funk, forse fra i
migliori di tutto il
disco, con la
partecipazione del
sassofonista
Emanuele Cisi per un
efficace assolo. In
A Song For A Bad
Bunny è Gregolin
a esprimere in
solitudine tutte le
proprie capacità. La
title Track
Optical Illusion
è forse la traccia
più rock dell'album:
un riff potente,
grande affiatamento
tra i musicisti e un
notevole gusto nel
dosare tutti gli
elementi. In
Aliya vediamo
l'ingresso di un
ospite illustre: il
bassista Michael
Manring, presenza
imponente che
influenza molto il
brano dedicato alla
pop star Aaliyah,
prematuramente
scomparsa in un
incidente aereo
pochi anni fa. Si
prosegue con il
soliloquio
batteristico
Hands Up e poi
si conclude con
Finito finalmente,
outro di 32 secondi,
esilarante quanto
efficace. Optical
illusion è
complessivamente un
buon lavoro; escono
fiori tutte le
qualità dei
musicisti, maturate
in anni di
importanti
collaborazioni
professionali.
L'album è registrato
in presa diretta,
scegliendo le
versioni migliori di
ciascun brano, con
rare sovraincisioni,
e questo fa sì che
il disco abbia un
maggior impatto
rispetto allo
standard.
Consigliamo
diseguire il triio
dal vivo per
apprezzare a pieno
le qualità di ogni
singolo componente
della band. e.c. |